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POESIA BRASILIANA – POETI BRASILIANI

VICENTE DE CARVALHO
(1866-1924)

 

Extraído de

MIRAGLIA, TolentinoPiccola Antologia poetica brasiliana.  Versioni.  São Paulo: Livraria Nobel, 1955.  164 p.  

                 VECCHIO TEMA
                
                  I

                  I
o canterò d'amor sì fortemente,
                 Con tal gridio e tal clamor spietato,
                 Che, alla fine, l'udito dominato,
                A forza, ascolterà il grido ardente.

Voglio che l'amor mio ti sia presente
Non cencioso, neppure mendicato,
Ma tal qual è, allegro e spensierato,
Molto di altivo, un tanto d'insolente.

Nè esso vuol dippiù, con l'alma lieve,
Se non quello che merita. Io t'amo
E appena esigo il ben che mi si deve.

Clamo, non gemo: avanzo e non mi appacio,
E vò, com gli occhi asciutti, a quel che bramo :
La gagliarda conquista del tuo bacio.

 

 

VECCHIO TEMA

II

 

Sol la lieve speranza, nella vita,
Dissimula del vivere la pena,
Chè l'esistenza è sempre consistita
Di speranze deluse, una catena.

D'eterni sogni, l'alma sempre piena,
Sogni che la mantengono rapita.
Ora felice, rimandata, appena,
E che giammai arriva nella vita.

Quella felicità che si suppone
E sempre ardentemente la sogniamo,
Come albero di pomi d'eccezzione,

Esiste, sì, ma noi non ci arriviamo,
Perchè sta sempre dove la si pone
E non si pone mai dove noi stiamo.

 

 

  VECCHIO TEMA

 

  IV

 

  Io non aspetto il ben che più desio :

  Son condannato e già convinto sono.

  E le parole vostre, al core mio,

  Scendono come pene e non perdono.

 

  Quello che dite è mal d’abbominio,

  Che non si manifesta in nessun tono,

  Ma si vede nel tutto, sì restio,

  Dal vostro sguardo altero e giammai buono.

 

  Tutto quel che affermate, io stesso impiego :

  Al mio amore abbandonato e triste,

  D'una conquista la speranza nego.

 

  Gli dico quanto so, ed esso insiste;

  Gli conto il mal che vedo e tutto spiego,

  Ma esso sogna il ben che non esiste.

 

 

VECCHIO TEMA

 

V

 

Alma serena e casta che perseguo

Col mio sogno d'amor e di peccato,

Sia benedetto e sempre sia lodato I

l rigor che ti salva, se ti seguo.

 

Possa sempre sviare dal mio lato

Cli occhi tuoi nè notar che non m'adeguo

A te, e muoia ciò che non conseguo :

Questo amor criminoso e condannato.

 

Sii sempre pura ! Ché non voglio affatto

Ventura con tuo danno. Non accetto

Bene che col tuo male fosse fatto.

 

Così, penso, così m'inganno, insano,

Come se non sapessi che nel petto

Pulsa questo codardo cuore umano !

 

 

Página publicada em dezembro de 2015.


 

 

 
 
 
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