1.— Lontano da me
solo con me stesso.
Mi vedo diverso
— così come fui
in una fotografia
ingiallita:
— tracce di me
irriconoscibili
inconciliabili.
Non sono io
quel giovane cerbiatto
sulla bicicletta
che si immerge nel mare
che si tuffa nell'abisso.
Oh fui, se è vero che fui.
Della lontananza
del passare del tempo
l'impossibile sfaldarsi:
poco resta di quel che fui
in questa archeologia dell'essere.
2.— Se fui, ormai non sono
-ma qui c'è la foto
impietosa
che mi accusa
nel confronto.
Che cosa terribile
essere diverso:
dritto e rovescio.
Sì, il tempo ingiallisce
la foto
e la persona
senza pietà.
Non mi giudico, nè
mi comprendo.
Quel giovane
dallo sguardo indagatore
— aveva le risposte
che io non ho
più.
3.— Impossibile vederlo
senza giudicarlo
o condannarlo.
E' il corpo quello
che fa il giudizio.
Come forze separatrici
come pesi e
misure
di diverso
calibro.
Quel ragazzo della foto
non esiste più
esisto io
per contraddirlo.
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