BOSCAGLIA
Poema de Antonio Miranda
Traduzione di Marcia Theophilo
Ilustr. “Canela de Ema”
di ÁLVARO NUNES
Prima era la boscaglia
esiliata,
nell'altopiano insondabile
o indomabile,
era vastità ondulante
ed enorme. Imperscrutabile.
Informe terra ai suoi piani
Buritis* erranti su deserti
pantani isolati,
altopiani sotto nuvole passeggere.
Nuvole come piumaggi estremi
piovendo ad intervalli.
Interstizi, vestigia vegetali.
Turbinii si alzano
su gli orizzonti minerali
segni monti sentieri.
Mai più.
Un resto di umidità
nell´aria
fiori secchi
bruciati
leccando orizzonti
reiteratamente.
Dall'alto di questo Altopiano Centrale
mille pendii, viscere,
caverne di luci nascoste,
animali.
Da queste acque emendate
nelle direzioni dei punti cardinali,
in richiesta di tutti i brasili.
Infiniti.
Ruscelli temporanei, sotterranei,
pietrosi, scivolosi, solitari.
Suolo di bandeirantes**
migranti.
Degli incontri impossibili,
dei monsoni e entrate ancestrali,
dei rifügi e abbandoni.
Dovremo rivedere
la sua rocciosa ossatura,
registri prematuri di Varnhagen***
Visioni e revision
Geopolitiche.
Deserti
In quelli paralleli di miele e di latte
delia Terra Promessa.
Nei confini delle montagne cristalline,
meridiani estivi,
fermate marine di aitifizi,
come onde pietrificate,
sacrifici.
Passaggi nazionali
in tutte le direzioni:
rudi, ambulanti,
cercatori d´oro.
Passa uno, passa mandria di buoi,
passa tempo
mandria di cavalli
cavalieri coloniali.
Goiás****, Brasile.
*Buritis: tipo di palma.
**Bandeirantes: pionieri.
***Francisco Adolpho de Vamhagne, visconte de Porto Seguro(18l6-1878).
**** Goiàs: stato del Brasile.
(Canto Brasilia. Brasilia: Thesarus, 2002)
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